Il 14 novembre ricorre la giornata mondiale del Diabete, questa infatti è la data di nascita di Frederick Banting, uno degli scienziati scopritori dell’insulina nel 1922, insieme al collega Charles Best.
Per quest’anno il motto della giornata è “educare per proteggere il futuro”, come invito a tutti gli Operatori sanitari, Odontoiatri e Igienisti dentali, di porre l’attenzione dei pazienti all’importante rapporto tra diabete e parodontite.

Parodontite questa sconosciuta
Con questa parola intendiamo quella malattia dei tessuti orali quali Ossa e Gengive adibite a sostenere i nostri Denti.
Parodontite e Diabete quindi sono entrambe malattie croniche, che coinvolgono un sempre maggior numero di persone. Ci sono forti collegamenti tra le due patologie, che troppo spesso si intersecano:
- Una persona con parodontite è ad alto rischio di diabete,
- Una persona affetta da diabete ha 3 volte più probabilità di contrarre la parodontite rispetto a pazienti che non presentino questa condizione. Tutto diventa ancora più complicato in quei pazienti che soffrono sia di diabete sia di parodontite, in cui è ancora più alto il rischio di contrarre altre gravi patologie tra cui malattie cardiovascolari, malattie renali croniche e retinopatie. La cooperazione tra le diverse figure sanitarie è fondamentale, per permettere innanzitutto di ottenere una corretta diagnosi. Se per accertare la presenza di diabete è necessario intraprendere un percorso diagnostico che può avere genesi già con l’aiuto del medico di famiglia, la diagnosi di parodontite è squisitamente clinica e non richiede l’utilizzo di esami complicati o invasivi.
Ecco alcune situazioni che possono accendere un piccolo campanello d’allarme per la presenza di parodontite:

Una volta ottenuta la diagnosi, è opportuno generare nei pazienti la consapevolezza di doversi sottoporre ad attenti controlli e monitoraggio dal punto di vista della salute del cavo orale.
Cosa possiamo fare Noi? Cosa può fare il Dentista?
“Prevenire è meglio che curare”, così cita un famoso detto, e noi siamo sicuri che sia un ottimo consiglio da seguire quotidianamente, e ponendo una lente d’ingrandimento sul cavo orale, proprio perché siamo a conoscenza della stretta relazione che esiste tra diabete e parodontite, consigliamo di seguire pochi semplici accorgimenti per ridurre le possibilità di scatenare un effetto domino ed innescare un peggioramento delle proprie condizioni di salute.
La prima cosa che consigliamo è di recarsi dal proprio dentista/igienista di fiducia per un minimo di due volte all’anno (sarà cura del dentista/igienista proporre il piano di richiami personalizzato al singolo individuo) per monitorare lo stato di salute della bocca ed eseguire le sedute di igiene orale professionale per ridurre i livelli di infiammazione e quindi prevenire o stabilizzare la progressione della malattia parodontale, aumentando l’aspettativa di vita dei propri denti.
Inoltre, un enorme beneficio ottenibile da queste sedute è un miglior controllo dei livelli di emoglobina glicata, della glicemia stessa e quindi lo sviluppo di patologie associate al diabete.
Ma è sufficiente seguire i richiami di igiene professionale? Ovviamente no, perché il momento più importante non è all’interno dello studio dentistico… ma a casa! Si, hai letto bene, A CASA! La pulizia quotidiana dei propri denti e la cura che viene riposta fa la vera differenza, dal numero di volte che laviamo i denti, agli “strumenti” utilizzati nel modo corretto. I miglioramenti che è possibile ottenere con la semplice combinazione di igiene domiciliare e professionale sono veramente sorprendenti!
Se hai qualche dubbio o presenti qualcuno dei segni e sintomi citati sopra, non aspettare, recati dal tuo dentista di fiducia per un controllo, i tuoi denti e soprattutto il tuo corpo te ne saranno profondamente grati.


Pensato e Scritto dal nostro Dott. Rasia Stefano
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